Scampoli [1996]

Questi studi non hanno nessuna morale da rivendicare, né vogliono avere una dimensione sociologica al suo interno. Non v’è un gusto per il macabro, lo scenico o comunque l’impatto basato sul soggetto: la scelta di soggetti marginali non è legata ad un effetto ricercato negli altrui occhi o ai propri, è soltanto la "Cosa" presa per ciò che appare,al di là dei giudizi. Poiché lafollia, la sofferenza e soprattutto il disagio,ci visitano continuamente ed in ogni "malato" si nasconde uno specchio.